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Un mio compagno di banco

I miei migliori amici sono due compagni della scuola primaria e a loro sono legate le mie esperienze positive nella scuola. Ricordo che, uno dei primi anni, avevano disposto i banchi a «ferro di cavallo», quindi avevo due compagni da entrambi i lati che non mi erano troppo simpatici. Le prime settimane ero triste perchè,a merenda o in altri momenti della giornata scolastica, tutti parlavano e giocavano con i loro compagni invece io non potevo perché non avevo nessuno con cui farlo. Però, più passava il tempo, e cominciavo a conoscere meglio coloro che erano ai miei fianchi. Ho scoperto che avevamo interessi comuni, che piacevano gli stessi sport, gli stessi giochi. Così siamo passati a suggerirci i compiti e a scambiare le figurine sotto il banco durante le lezioni. Decidemmo di iscriverci anche nella stessa palestra per fare basket. Purtroppo quando è finita la scuola primaria ero molto triste perché saremmo andati in scuole diverse. Per fortuna ancora oggi nei weekend ci sentiamo per giocare insieme e per parlare. Inoltre spesso ci vediamo al parco o per mangiare insieme fuori la sera. Sono contento che la nostra amicizia sia resistita anche con la distanza fisica. Auguro a chiunque di trovare degli amici come loro. Certo a volte litighiamo, ma è giusto così perché ci si confronta e non si può andare d'accordo su tutto o assecondare le idee degli altri.

Un mio compagno di banco

I miei migliori amici sono due compagni della scuola primaria e a loro sono legate le mie esperienze positive nella scuola. Ricordo che, uno dei primi anni, avevano disposto i banchi a «ferro di cavallo», quindi avevo due compagni da entrambi i lati che non mi erano troppo simpatici. Le prime settimane ero triste perchè,a merenda o in altri momenti della giornata scolastica, tutti parlavano e giocavano con i loro compagni invece io non potevo perché non avevo nessuno con cui farlo. Però, più passava il tempo, e cominciavo a conoscere meglio coloro che erano ai miei fianchi. Ho scoperto che avevamo interessi comuni, che piacevano gli stessi sport, gli stessi giochi. Così siamo passati a suggerirci i compiti e a scambiare le figurine sotto il banco durante le lezioni. Decidemmo di iscriverci anche nella stessa palestra per fare basket. Purtroppo quando è finita la scuola primaria ero molto triste perché saremmo andati in scuole diverse. Per fortuna ancora oggi nei weekend ci sentiamo per giocare insieme e per parlare. Inoltre spesso ci vediamo al parco o per mangiare insieme fuori la sera. Sono contento che la nostra amicizia sia resistita anche con la distanza fisica. Auguro a chiunque di trovare degli amici come loro. Certo a volte litighiamo, ma è giusto così perché ci si confronta e non si può andare d'accordo su tutto o assecondare le idee degli altri.

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Il mio banco

I miei migliori amici sono due compagni della scuola primaria e a loro sono legate le mie esperienze positive nella scuola. Ricordo che, uno dei primi anni, avevano disposto i banchi a «ferro di cavallo», quindi avevo due compagni da entrambi i lati che non mi erano troppo simpatici. Le prime settimane ero triste perchè,a merenda o in altri momenti della giornata scolastica, tutti parlavano e giocavano con i loro compagni invece io non potevo perché non avevo nessuno con cui farlo. Però, più passava il tempo, e cominciavo a conoscere meglio coloro che erano ai miei fianchi. Ho scoperto che avevamo interessi comuni, che piacevano gli stessi sport, gli stessi giochi. Così siamo passati a suggerirci i compiti e a scambiare le figurine sotto il banco durante le lezioni. Decidemmo di iscriverci anche nella stessa palestra per fare basket. Purtroppo quando è finita la scuola primaria ero molto triste perché saremmo andati in scuole diverse. Per fortuna ancora oggi nei weekend ci sentiamo per giocare insieme e per parlare. Inoltre spesso ci vediamo al parco o per mangiare insieme fuori la sera. Sono contento che la nostra amicizia sia resistita anche con la distanza fisica. Auguro a chiunque di trovare degli amici come loro. Certo a volte litighiamo, ma è giusto così perché ci si confronta e non si può andare d'accordo su tutto o assecondare le idee degli altri.

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Differenza tra nazismo e fascismo

Il nazionalsocialismo, meglio conosciuto come nazismo, è l’ideologia realizzata da Adolf Hitler, nel ‘33. Lui pensava che tutti coloro che non appartenessero alla razza ariana, non meritassero di esistere, e così cominciò la deportazione di neri, zingari e ebrei. Il nazismo aveva come simbolo ufficiale la svastica, simbolo di prosperità e del sole in altre religione come il buddismo e l’induismo. Invece il fascismo fu fondato da Benito Mussolini nel 1922 che instaurò come Hitler un regime dittatoriale. Nel 1938, ispirandosi alla dittatura nazista emanò le leggi razziali. Purtroppo c’è chi continua a credere nei suoi ideali, i neofascisti. Spesso utilizzano un simbolo: la croce celtica, anche questa in antichità aveva un significato ben diverso, ma ora associata come la svastica a odio e razzismo.

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Tunisia

La Tunisia , è uno stato del Nordafrica bagnato a nord e ad est dal mar Mediterraneo e confinante con l'Algeria ad ovest e la Libia a sud e a est. Dal 2014 è una repubblica semipresidenziale. La Tunisia è stata abitata fin dalla preistoria: la presenza umana è documentata fin dal paleolitico. La Tunisia è il più orientale e più piccolo dei tre Stati disposti lungo la catena montuosa dell'Atlante. È uno degli Stati del Maghreb, come il Marocco, l'Algeria e la Libia. La sua capitale, decentrata rispetto al resto del territorio nazionale, è Tunisi, nel nord del paese. Il 40% della sua superficie è occupato dal deserto del Sahara, mentre gran parte del territorio restante è composta da terreno particolarmente fertile e circa 1.300 km di coste facilmente accessibili. Il paese possiede una rete idrografica scarsamente sviluppata. Il fiume Medjerda, lungo 365 km, nasce in Algeria ma si snoda per ¾ del suo percorso in territorio tunisino prima di sfociare a nord della Tunisia. Il clima si presenta mediterraneo di tipo subtropicale sulle coste, con inverni miti ed estati calde e secche, mentre è di tipo tropicale arido o desertico all'interno, con temperature estive molto elevate e precipitazioni scarse. Sulle coste il caldo estivo è relativamente limitato dalle brezze marine, in cui si raggiungono generalmente i 35 °C, mentre quando il vento soffia dal deserto, la temperatura può diventare opprimente. A Tunisi, invece, le temperature estive diventano elevate e fastidiose a causa dell'elevata umidità presente.

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Attacco alle torri gemelle

Intorno agli anni 90’ i terroristi dell’associazione, guidata da un miliardario saudita di nome Osama bin Laden, chiamata: “al-Qaeda”, presero come bersaglio basi occidentali, ucciso in uno scontro a fuoco della CIA in Pakistan, in particolar modo statunitensi. Nel 1998 attaccarono le ambasciate americane in Kenya e in Tanzania, e nel 2001 ci fu il devastante attacco alle torri gemelle, simbolo di Manhattan. Un gruppo di terroristi infatti, fece dirottare 4 aerei di linea, di cui due furono fatti schiantare sulle torri gemelle, uno sul pentagono, e l’ultimo esplose a terra.

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I miei comportamenti

Io sono una persona che, solitamente, è allegro e socievole. Naturalmente il mio umore condiziona il mio di comportarmi e di relazionarmi con gli altri. Quando sono triste, solitamente, vado in camera mia, mi alzo il cappuccio della felpa che indosso, mi siedo, accendo il computer e inizio a sfogarmi facendo ciò che mi piace di più, programmare. Menytre faccio ciò, ascolto una delle mie playlist spotify (ne ho una per ogni umore, quella per quando sono triste si chiama: “Tristezza Time”) e aspetto che la giornata finisca e che un evento improvviso possa migliorare il mio “essere depresso”. Stare al computer, oltre che un passatempo, per me è una passione e mi fa stare bene. Se invece mi stufo di programmare, cosa difficile, gioco e contemporaneamente guardo qualche serie tv, anche in lingua inglese, divertente per cercare di tirarmi su il morale. Infine, come ultima soluzione, pirato il mio film preferito,“Ready player one”, che ogni volta mi fa ridere e ritorno di buon’umore. Quando sono solo, spesso, prendo la mia cassa bluetooth, la collego al telefono e metto a tutto volume la mia playlist preferita, chiamata: “Non ho abbastanza fantasia per trovare un nome originale”, prendo la mazza per lavare a terra e mi metto a ballarla mentre canto a squarciagola, sperando che nessuno torni all’improvviso e mi scopra. Penso che ciò sia utile per sfogarsi

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Io e i miei professori

In tutti i miei anni di scuola, non ho mai avuto esperienze negative con gli insegnanti. Sono sempre riuscito a creare un rapporto costruttivo e positivo tra me e il docente. Anche se,sono consapevole di non essere un “santo”, probabilmente rido e parlo un po’ troppo spesso oppure chiedo continuamente di intervenire durante le lezioni e quindi, capisco se i professori non mi danno la parola e non vogliono sentirmi, alcune volte è così anche in famiglia. Mi rendo conto, purtroppo, di essere un po’ “irruente” e, come mi ricordano sempre i miei genitori, devo cercare di rispettare i tempi di tutti. Proprio per questo, non mi è mai capitato di sentirmi “invisibile”. Mi auguro che possa essere sempre così in modo da poter essere sempre me stesso e sentirmi a mio agio

velo cristiano velo islamico

Il velo nelle varie culture

Il velo, uno dei simboli più visibili dell’Islam — che, dopo il Cristianesimo, è la seconda religione più professata al mondo — è spesso oggetto di discussione. I veli erano diffusi in molte culture prima della nascita dell’Islam, compreso il cattolicesimo e l’ebraismo. Nell’antichità le donne appartenenti all’alto ceto sociale lo indossavano per rappresentare il loro status. Ai giorni d’oggi, gli uomini Tuareg, un gruppo etnico stabilito nel Nordafrica, indossano. Fino a non poco tempo fa, era considerato irrispettoso per le donne avere il capo scoperto durante la liturgia ed è un tradizione ancora molto sentita quella di indossare il velo durante nel giorno del matrimonio. Nonostante le motivazioni nei testi sacri musulmani non siano chiare, le donne che decidono di indossare il velo lo fanno per preservare la loro umiltà e la loro privacy dagli uomini che non appartengono alla loro famiglia e per sentirsi più vicine ad Allah. Esistono quattro tipologie di velo:
Specialmente nei Paesi orientali, molti sostengono che le donne non decidono di indossare il velo ma che, al contrario, sono obbligate a coprire il loro corpo Nel 2011 il Governo francese ha deciso di vietare il velo islamico nei luoghi pubblici. La decisione ha diviso l’opinione pubblica: da un lato, i sostenitori del divieto affermavano che avrebbe facilitato il riconoscimento dell’identità e che per le donne, coprire il corpo, è una scelta misogina e simbolo della repressione. Dall’altro lato invece, l’ex presidente francese è stato accusato di promuovere l’islamofobia e di scoraggiare l’inclusione sociale delle donne islamiche.

velo cristiano

Il mio lavoro

Mi capita spesso di pensare, al lavoro dei miei sogni, quello che mi piacerebbe da grande; il mio futuro. La mia grande passione è la programmazione. Ho le idee chiare sul mio futuro già da quando ero piccolo e da quel momento ho iniziato a “studiare” e scoprire il “mondo” più bello che ci possa essere. Le cose bella del mestiere che mi piacerebbe fare sono parecchie: potrei lavorare da dove voglio, anche da una spiaggia caraibica mentre sto sdraiato su un’amaca a prendere il sole. Oppure, il fatto che si guadagna molto; lo stipendio base è di 50 mila euro all’anno. Ma la cosa più bella di tutte è che puoi creare quello che vuoi. Qualunque cosa tu voglia fare, PUOI. Vuoi costruire un programma che ti ricordi di studiare e quando prende il telefono te lo blocca ? PUOI. Vuoi costruire un sito di scambio libri ? PUOI. E’ stato proprio questo il motivo che mi ha spinto, all’età di soli 7 anni ad accendere il computer e scrivere nella barra di ricerca questa frase: “come programmare”. Da quel momento è stato un amore a prima vista. E’ anche vero però che non è stato sempre semplice. All’inizio non sapevo fare niente ed era davvero frustrante, tanto da smettere per mesi. Però se ora sono qui a leggere questo testo, scritto su un sito creato totalmente da me è soprattutto grazie a mio padre. Lui ha subito capito il mio potenziale e mi ha sopportato (mi sopporta tutt’ora) ogni volta che entravo in camera sua e dicevo: “Pa mi aiuti, non funziona niente”. Il mio piano dopo le superiori sarebbe di andare in un college all’estero, cercare di prendere una borsa di studio e sperare che mi scelgano per una internship in qualche BIG della tecnologia. Anche se mi attira molto l’idea di